Il necessario monitoraggio delle risorse informatiche e l’utilizzo delle stesse nel modo più appropriato è garantito dal Procuratore coadiuvato dal magistrato designato referente informatico. In relazione alla organizzazione informatica sono individuati, attraverso riunioni di tutto l’ufficio, gli obiettivi possibili e raggiungibili, fra cui di recente la citata formazione di una cartella comune con l’ufficio GIP ed i giudici penali per le direttissime, ove far transitare provvedimenti e richieste caratterizzati da urgenza. Riguardo all’attività investigativa compiuta con le intercettazioni, sono state tenute riunioni con i magistrati dell’ufficio nelle quali è stata posta in evidenza la necessità di usare tale utilissimo strumento di indagine senza perdere di vista i valori costituzionalmente garantiti. In tali riunioni si è anche affrontato il tema dei costi del servizio e della necessità di razionalizzazione del medesimo. In tal senso, oltre alle previsioni del documento programmatico, sono state impartite specifiche direttive riguardanti le spese da sostenersi per la fornitura di apparati di intercettazioni.

Un’iniziativa analoga a quella in tema di intercettazioni ha riguardato le attività di consulenza in ordine alle quali è stata rimarcata la necessità di evitare prassi generalizzate individuando sempre i criteri di necessità e utilità specifici del caso trattato, sia in relazione all’indagine che all’eventuale fase del giudizio.

L’obiettivo perseguito è stato sempre quello del miglioramento dei risultati investigativi accompagnato da un consapevole intento di abbassamento dei costi. Le linee organizzative hanno consentito nel periodo in valutazione il rispetto dei principi di una ragionevole durata del processo e l’esercizio dell’azione penale uniforme e puntuale in tutte le materie trattate. L’efficienza delle indagini è stata raggiunta anche attraverso la creazione di atti di indirizzo e protocolli di “best practices” nella gestione di talune categorie di procedimenti attinenti reati frequenti nel territorio (per i quali si è reso opportuno disciplinare i meccanismi di comunicazione) nonché reati per i quali le indagini devono essere conformi a particolari 266 3 1/disposizioni del codice e tener conto dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale nel frattempo intervenuta.